Proroga Superbonus 110% in arrivo per le case unifamiliari e per le villette. Il governo firmerà il decreto subito dopo Pasqua. Il termine ultimo per raggiungere il 30% dei lavori sarà rinviato di qualche mese.
Sal 30% in proroga forse a ottobre
Proroga in vista dunque sul Superbonus 110%. Dopo le indiscrezioni dei giorni scorsi ora arriva la conferma. «Abbiamo raggiunto un accordo con il governo che introdurrà in un decreto subito dopo Pasqua, presumibilmente nel consiglio dei ministri del 21 aprile (con il prossimo decreto legge di aiuti all’economia, ndr), la possibilità di prorogare di qualche mese la data del 30 giugno 2022 per il raggiungimento della soglia del 30% di intervento realizzato per le case unifamiliari». Lo dicono Martina Nardi e Alessia Rotta, rispettivamente presidente della commissione Attività produttive e presidente della commissione Ambiente della Camera, entrambe del Pd. Accordo anche su un’altra «cessione del credito rispetto ad oggi.
Servono 6 mesi in più
La stretta sulle cessioni dell’Agenzia delle Entrate, il ritardo nelle consegne dei materiali ha convinto il governo a concedere una proroga ai lavori per le unifamiliari. Ma secondo i 5 Stelle, «non basta l’impegno espresso dall’esecutivo a prolungare di uno o due mesi il termine intermedio del 30 giugno 2022, perché lo stop and go, dovuto agli improvvidi interventi normativi degli ultimi mesi, ha fermato migliaia di progetti e cantieri e ora serve un tempo congruo per ripartire». Per il Movimento, «è necessaria una proroga di almeno sei mesi, sia del termine intermedio sia del termine finale attualmente fissato al 31 dicembre. Per questo, continueremo a presentare emendamenti che vadano in questa direzione». Anche per l’Ance la proroga «è assolutamente necessaria»
L’agenzia delle entrate blocca i lavori
Intanto diverse operazioni considerate a rischio sono state bloccate all’Agenzia delle entrate. Nell’ambito dei controlli preventivi è prevista infatti la sospensione per cinque giorni delle cessioni in attesa delle verifiche e, in caso di operazioni dubbie il blocco del credito per 30 giorni in attesa di chiarimenti. In caso di mancata risposta da parte dei soggetti che hanno inviato le comunicazioni l’operazione viene annullata. I profili di rischio che fanno scattare il blocco riguardano coerenza e regolarità dei dati indicati nelle comunicazioni rispetto ai dati presenti nell’Anagrafe tributaria o comunque in possesso dell’Amministrazione finanziaria, nonché criticità rilevate in riferimento ai soggetti cessionari. Per le somme bloccate possibile solo l’uso diretto in dichiarazione.