Navi russe e americane alle porte della Sicilia. Questa la situazione che si vive nel mar Mediterraneo. Non si tratta di guerra ma di atti di studio reciproco lontani dal conflitto che si sta combattendo in Ucraina.
Da più di due mesi le navi si trovano al largo della Sicilia, quindi da prima che la Russia di Putin invadesse l’Ucraina.
Ma dopo che la Turchia ha chiuso il Bosforo alle navi russe, nel Mediterraneo il traffico navale è aumentato notevolmente.
Negli ultimi giorni, la flotta russa è tornata nel Mar Jonio e muove in direzione delle coste siciliane. Si tratta di una flotta numerosa composta, da quanto risulta delle ultime analisi satellitari, dall’incrociatore Varyag e il caccia Tributs. Ma non finisce qui perché a ovest di Creta c’è poi un’altra squadra composta dall’incrociatore Maresciallo Ustinov, il caccia Kulikov e la fregata Kasatanov.
A segnalarne la presenza – ultim’ora di ieri, 4 Aprile – è un network – presente su blog e account twitter in contatto tra loro – di ex militari, militari ed appassionati di marina che usa la cosiddetta “intelligence open source” (cioè disponibile, aperta) per tracciare tutti i movimenti della flotta russa in campo nel conflitto russo-ucraino. Ieri un B-52, il bombardiere americano, avrebbe “sorvolato” quelle stessi navi.
Inoltre secondo alcune fonti, non ufficiali ma attendibili, un sottomarino nucleare russo si troverebbe nel Mediterraneo, non lontano alle coste della Sicilia. Lo sostiene CovertShores, testata che si occupa di tematiche militari navali.
Il sottomarino non viaggerebbe in solitaria, bensì in compagnia di una flotta ben “armata”. Il sottomarino nucleare potrebbe essere quello conosciuto con il nome “Squalo”, cioè un battello d’attacco classe Akula lungo 110 metri e privo di missili con testata atomica. Ci sono, sempre secondo la fonte sopra citata, almeno 10 mezzi militari navali nel Mediterraneo, alcuni più vicini alle coste siciliane di altri, come il sottomarino Squalo.
L’ipotesi più gettonata è che i russi stiano monitorando le operazioni dei la presenza dei mezzi russi potrebbe essere spiegata col fatto che gli stessi potrebbero sorvegliare a distanza i mezzi Nato che in questi giorni era impegnata in esercitazioni a largo del porto di Taranto con tre portaerei: Truman, Charles De Gaulle e Cavour.