Droga ed estorsioni tra Partinico e Palermo, i nomi degli arrestati

Le misure cautelari arrivano su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia

Nel corso di una pperazione antidroga dei Carabinieri sono state eseguite 11 misure cautelari. I militari della Compagnia di Partinico hanno dato esecuzione tra Palermo, Balestrate (PA), Alcamo (TP), Custonaci (TP) e Giaveno (TO), a un’ordinanza applicativa di misure cautelari nei confronti di 11 persone, 9 destinatarie della custodia cautelare in carcere e 2 dell’obbligo di dimora nel Comune di residenza.

I NOMI

In carcere finiscono Pietro Orlando (nato a Balestrate, ma residente a Sant’Ambrogio di Torino), 54 anni, Santo Daniele Salvaggio (Balestrate), 31 anni, Roberto Alastra (Palermo), 54 anni, Ignazio Impellizzeri (Alcamo), 65 anni, Pietro Berri (Custonaci), 55 anni, Giovanni Modica (Castelvetrano), 66 anni, Giacinto D’Angelo (Palermo), 52 anni, Salvatore Russo (nato in provincia di Ferrara, ma residente a Palermo), 51 anni, Giuseppe Lombardo (Palermo), 51 anni. Obbligo di dimora per Vincenzo Scalici (Palermo) e Gino Tornetto (Borgetto), di 45 e 56 anni.

Le indagini della Dda

Le misure cautelari arrivano su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia. Gli indagati sarebbero ritenuti responsabili, a vario titolo, di spaccio di sostanze stupefacenti ed estorsione. L’indagine, condotta da marzo 2019 a settembre 2020, è scaturita da un incendio doloso che aveva interessato uno stabilimento balneare di Balestrate, nel palermitano. L’immediata attività investigativa ha consentito di far emergere la presenza, nel territorio balestratese e nei Comuni limitrofi, di due gruppi attivi nel traffico di droga. Tali gruppi avrebbero gravitato attorno alle figure di due degli odierni indagati, che, in concorso con gli altri destinatari del provvedimento cautelare, sarebbero stati operativi uno nello spaccio di cocaina e l’altro nello spaccio di marijuana e altre droghe.

Gli indagati, inoltre, avrebbero utilizzato anche un linguaggio criptico per comunicare tra loro cessioni e forniture di sostanze stupefacenti nel vano tentativo di eludere le captazioni telefoniche o ambientali.
I militari dell’Arma, inoltre, hanno documentato un episodio che allo stato appare di natura estorsiva, consistente in reiterate minacce da parte di uno degli indagati nei confronti di un uomo, al fine di costringerlo a saldare un debito maturato per l’acquisto di alcune dosi di droga.

Le attività d’indagine, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, avevano già portato, nel febbraio 2020, all’esecuzione di un fermo d’indiziato di delitto nei confronti di uno degli odierni indagati, che, sulla base delle risultanze investigative e in concorso con altre persone avrebbe pianificato un agguato contro un uomo, debitore nei suoi confronti di una somma di circa 45 mila euro, quale corrispettivo per l’acquisto di 1 chilo di cocaina.

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