Sono sempre più vicine le truppe russe che accerchiano l’Ucraina. Lo riporta una emittente TvV americana ritenendo possibile e imminente un attacco all’Ucraina. Intanto dalla Sicilia oggi è partito un drone USA che ha raggiunto lo stato ucraino, circondato da più parti dalle forze di guerra russe. Kiev resta drammaticamente in bilico tra guerra e pace.
Drone americano parte da Sigonella
Spirano sempre più insistenti i venti di guerra. Come riporta Itamilradar, in queste ore in Ucraina è in corso una nuova missione di “FORTE12″, partita da Sigonella. Non è la prima volta che viene effettuata in queste aree ma ora appare particolarmente interessante. In particolare, il drone partito dalla base americana in Sicilia, è arrivato sull’Ucraina seguendo una rotta che non prevedeva il sorvolo del Mar Nero, dove è in corso una vasta esercitazione navale russa. Le aree interessate dal volo del Global Hawk sono quelle da cui appare più plausibile un eventuale assalto russo ovvero il confine bielorusso, il confine con la Crimea, i territori occupati nell’Ucraina orientale.
Possibile attacco della Russia tra il 16 e il 17 febbraio
Intanto l’Ucraina esclude un possibile attacco da parte di Putin tra il 16 o il 17 febbraio. Sono le agenzie di sicurezza ucraine a non vedere all’orizzonte nell’immediato, il 17 o il 17 febbraio, un’invasione da parte della Russia. Intanto però la tv americana Cbs sostiene che i militari russi si stanno muovendo al momento in assetto da attacco. Alcune truppe russe vicino al confine con l’Ucraina hanno iniziato a muoversi in “posizioni da attacco”, riporta Cbs citando un funzionario americano, secondo il quale Mosca ha spostato parte dell’artiglieria a lungo raggio in posizione di tiro.
Biden e Johnsonn, “restare uniti di fronte alle minacce russe”
Il presidente Usa, Joe Biden, e il premier britannico, Boris Johnson, hanno ribadito nel loro colloquio telefonico che una incursione russa in Ucraina “causerebbe una crisi prolungata per la Russia con gravi danni sia per la Russia che per il mondo”. Johnson e Biden hanno quindi sottolineato la necessità per gli occidentali di “restare uniti di fronte alle minacce russe, soprattutto imponendo una serie importante di sanzioni in caso di escalation” con una aggressione da parte russa. Gli Usa stanno chiudendo l’ambasciata americana a Kiev e “trasferendo temporaneamente” il piccolo numero di diplomatici rimasto in Ucraina a Leopoli per via “della drammatica accelerazione nell’ammassarsi delle forze russe”: lo ha dichiarato il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, che ha invitato “vivamente” tutti i cittadini statunitensi rimasti in Ucraina a lasciare immediatamente il Paese.
Una fitta schiera di truppe russe accerchiano l’Ucraina
Ammassati al confine ci sono più di 130.000 soldati e Washington – pur mantenendo aperti i canali diplomatici che finora non sono riusciti ad alleviare la crisi – ha ripetutamente affermato che un’invasione è imminente. Mosca nega qualsiasi piano del genere e accusa l’Occidente di “isteria”. Intanto a Kiev è terminato l’incontro tra il cancelliere tedesco Olaf Scholz e il presidente ucraino Zelensky. Domani il capo del governo tedesco sarà al Cremlino a Mosca per incontrare Vladimir Putin.
Di Maio vola a Kiev
Anche l’Italia prova a ritagliarsi un ruolo di primo piano. Di Maio sarà martedì a Kiev, dove «ribadirà il pieno sostegno dell’Italia alla sovranità e integrità territoriale dell’Ucraina» e «confermerà il convinto appoggio italiano a ogni sforzo negoziale». Probabilmente giovedì il ministro è invece atteso a Mosca per un incontro annunciato dal suo omologo Serghei Lavrov. Sempre che la situazione non precipiti prima.