Massimo Giletti indagato per diffamazione su forestale di Monreale

Lo definì come un soggetto appartenente alla “Pericolosa famiglia mafiosa dei Campanella”, poi si scusó

Indagato Massimo Giletti per diffamazione aggravata. Secondo l’accusa avrebbe detto di un forestale di Monreale di essere componente di una famiglia mafiosa in diretta tv.

Infatti nel corso della trasmissione L’Arena in onda su Rai Uno nel 2016​.
Massimo Giletti aveva intervistato un operatore forestale di Pioppo, frazione di Monreale, Giuseppe Campanella, che oltre 20 anni fu condannato per favoreggiamento a Cosa Nostra. Lo definì come un soggetto appartenente alla “Pericolosa famiglia mafiosa dei Campanella”.

La frase sarebbe stata ripetuta più volte durante la trasmissione. “I familiari del Campanella, – afferma il legale del forestale Salvino Caputo – molti dei quali professionisti, operatori culturali, insegnanti, tutti soggetti incensurati avevano presentato denuncia per diffamazione nei confronti di Massimo Giletti”.

Giletti poi chiese scusa ammettendo di essersi sbagliato e che non intendeva fare riferimento ai familiari del Campanella​ in quanto non facenti parte del clan mafioso dei Campanella. Il sostituto procuratore della Repubblica di Roma, dopo oltre 3 anni d’indagine aveva presentato istanza di archiviazione affermando che Giletti non voleva diffamare i familiari del Campanella. I legali del forestale però si opposero.

Il Gip del Tribunale di Roma, rigettata la richiesta di archiviazione, ha ordinato al pm altre indagini. Intanto il tribunale civile di Palermo condannava il Giletti e la Rai a risarcire i familiari di Campanella per i gravi danni subiti sia moralmente che nell’immagine.

I difensori di Campanella hanni prodotto alla Procura della Repubblica atti investigativi ulteriori a dimostrazione della infondatezza delle accuse mosse da Giletti. Oggi la Procura della Repubblica di Roma, condividendo le tesi difensive degli avvocati Salvino​ Caputo, Francesca Fucaloro e della Dr.ssa Giada Caputo, ha formalizzato la chiusura delle indagini e ha contestato​ a Massimo Giletti l’accusa di diffamazione aggravata nei confronti dell’intero nucleo familiare di​ Giuseppe Campanella.

“Affermare in Sicilia – ha precisato l’avv. Salvino Caputo – che un soggetto fa parte di una famiglia mafiosa, equivale alla morte civile. Questa è la dimostrazione di come non fare corretta informazione, e di ricercare a tutti i costi odience e pubblicità, utilizzando la televisione pubblica”.

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