La Sicilia, salvo sorprese dell’ultimo minuto, passerà in zona arancione da lunedì 24 gennaio. L’ultima parola sarà del ministro Speranza in seguito alla cabina di regia che monitora i dati dell’emergenza sanitaria. L’isola così dovrebbe passare in arancione visto che ha superato la soglia critica dei ricoveri ordinari e delle terapie intensive.
Troppi sono ancora i focolai sparsi per la Sicilia
Ultimo focolaio scoperto in un ospedale è quello del reparto di terapia intensiva Covid dell’ospedale Vittorio Emanuele di Gela. Il reparto è stato chiuso a causa di casi che hanno coinvolto il personale sanitario. Tre medici su cinque, compreso il primario, due infermieri e un operatore socio sanitario sono infatti risultati positivi e si trovano adesso in quarantena. Ma tantissimi altri sono i focolai scoppiati all’interno degli ospedali e dei Comuni dell’Isola. Il 90 per cento, in base agli ultimi dati dei sequenziamenti fatti dai laboratori autorizzati, sono imputabili alla variante Omicron.
Musumeci fiducioso
Il bollettino della Protezione civile ieri segnava, oltre a 7.997 nuovi casi e 34 morti, di cui 18 nelle ultime 24 ore, 1.403 ricoverati in area medica, con un indice di occupazione al 36,7 per cento a fronte della soglia del 30. A tenere fino all’ultimo l’Isola con il fiato sospeso è stato l’indice di occupazione delle Terapie intensive, da giorni sul filo del limite del 20 per cento. Intanto Musumeci si dice ancora fiducioso di poter evitare il cambio di colore.
Nelle prossime ore l’assessorato regionale alla Sanità ha deciso d’implementare i posti letto per i ricoveri di pazienti positivi convertendo altri 30 posti di medicina dell’ospedale Civico in posti Covid. Intanto come ha disposto Musumeci con apposite ordinanze, sono 125 i Comuni siciliani in “zona arancione”. Un’altra ordinanza è stata prorogata ieri mentre sono 11 quelli che entreranno in zona arancione da oggi, 21 gennaio, sino a mercoledì 2 gennaio.
Cosa cambia in zona arancione
Le nuove restrizioni colpiranno soprattutto i 566mila non vaccinati siciliani e il trasporto pubblico locale. Per i non vaccinati, infatti, vige il divieto di spostamento dal proprio comune se non per motivi di lavoro, necessità o salute, da provare con un’autocertificazione. Fanno eccezione i piccoli comuni che sono sotto i 5 mila abitanti. Qui tutti possono spostarsi verso altri comuni entro 30 chilometri, eccetto i capoluoghi. La capienza dei mezzi pubblici in zona arancione tornerà al 50 per cento. Bar e attività di ristorazione in zona arancione sono accessibili solo a chi ha
il Super Green Pass. I negozi che vendono beni o servizi alla persona sono accessibili a tutti, così come gli uffici pubblici.