La Sicilia corre verso l’arancione, boom da Monreale a Misilmeri dopo i cenoni
I Medici: "Il peggio è arrivato, bisogna agire in fretta. La tenuta sociale sta già crollando per l’aumento rapidissimo del numero dei ricoveri"
A Monreale sfiorano i 200 a Misilmeri i 150. Sono i cittadini contagiati dalla variante Omicron che sta dando filo da torcere alla tenuta delle aziende sanitarie costrette a un lavoro sovrumano. Intanto dall’Ordine dei medici giunge l’allarme. “È a rischio la tenuta sociale”. Intanto nuovo record in Sicilia: 6.415 nuovi casi Covid in un giorno, 40 morti e più di mille ricoverati in corsia.
La Sicilia rischia la zona arancione dal 17 gennaio, nella migliore delle ipotesi dal 24. “Con questi numeri sarà inevitabile”, ammette il governatore Musumeci. È corsa al tampone dopo i cenoni di Capodanno: quasi 60mila in un giorno.
A Monreale sfiorati i 200 casi
Nei Comuni del Palermitano sono in forte aumento i nuovi casi anche se quelli gravi sono relativamente inferiori rispetto a un anno fa. Merito certamente dei vaccini e della varianta Omicron che sembra essere meno aggressiva. A Monreale, per esempio, su circa 200 cittadini, solo 4 presentano sintomi gravi tali da essere necessario il ricovero in ospedale. Si tratta per lo più di non vaccinati, come conferma il sindaco Arcidiacono. Un dato significativo è quello relativo all’incidenza dei positivi su tutta la popolazione di Monreale. Si attesta al di sotto del 5%, nettamente inferiore alla percentuale dei positivi di tutta la provincia di Palermo che è dell’8,33% (il dato ufficiale d’ieri riporta 101.182 contagi). “Rispetto ai comuni con la stessa dimensione – sottolinea infatti il primo cittadino – siamo abbastanza sotto perchè abbiamo un’importante percentuale di vaccinati”.
A Misilmeri 147
Anche a Misilmeri peggiora la situazione. “Secondo quanto comunicato dalla direzione generale dell’ASP i nuovi positivi accertati con esito di tampone sono 43, alla data di oggi il totale dei positivi misilmeresi è di 157. I numeri dei contagiati sono purtroppo in risalita”. Questo dice il sindaco Rizzolo.
A Carini il sindaco chiede screening di massa
Ma preoccupa la situazione anche a Carini. Visto il costante e preoccupante incremento dei contagiati dalla variante Omicron “non può non destare la Mia preoccupazione di Sindaco e di Autorità Sanitaria della mia Comunità”, dice il sindaco Monteleone in una nota all’Asp di Palermo e alla Regione Siciliana. Il primo cittadino ha chiesto “l’attivazione di uno Screening di Massa per i Cittadini di Carini e dei Comuni appartenenti a questo distretto sanitario con priorità agli alunni e operatori scolatici, vista l’imminenza della ripresa dell’attività didattica post festività natalizie”.
L’allarme dei Medici
“Il peggio è arrivato, bisogna agire in fretta. La tenuta sociale sta già crollando per l’aumento rapidissimo del numero dei ricoveri e l’escalation di aggressioni contro i sanitari, anche solo verbali e non denunciate. Non manca giorno che all’Ordine dei medici non arrivino segnalazioni di pazienti esasperati e violenti. Siamo disponibili a trovare insieme soluzioni”. Così il presidente dell’Omceo di Palermo Toti Amato, componente del direttivo Fnomceo, all’assessore regionale della Salute Ruggero Razza.
Ospedali presi d’assalto
“Ospedali, pronto soccorso, medici di famiglia sono presi d’assalto per la paura del contagio – spiega Amato -. L’epidemia dilaga, ma la già modesta schiera di sanitari si assottiglia sempre di più. D’altra parte, se alla storica inadeguatezza del numero di medici in Sicilia, aggiungiamo l’assenza di circa 2000 medici e odontoiatri non vaccinati (rilevati da una prima stima sommaria dalla nuova piattaforma ministeriale), oltre ai positivi e in quarantena e ai 2500 professionisti che non hanno ricevuto la terza dose booster del vaccino anti-Covid (anche se oltre la metà si sono vaccinati nell’ultima settimana), è facile comprendere la condizione di stress e di paura di tutti i sanitari”. “Una situazione rovente” dice il presidente Amato, che oggi pesa in modo drammatico anche sui medici di famiglia costretti da un’ordinanza regionale “temporanea”, ma appena rinnovata, a districarsi tra i mille adempimenti burocratici per segnalare i pazienti Covid, sottraendo tempo ed energia alla cura dei pazienti, soprattutto quelli con patologie acute.