Sono 6.415 i nuovi casi di Covid19 registrati a fronte di 59.829 tamponi processati nei laboratori siciliani. Ieri i nuovi casi sono stati 3.384. Il tasso di positività scende all’11% ieri era al 17%.
I siciliani contagiati sono 50.922
L’isola è al ottavo posto per contagi, al primo posto c’è la Lombardia con 50.104 casi, al secondo posto il Piemonte 20.453, al terzo la Toscana con 18.868, al quarto il Veneto con 16.602, al quinto la Campania con 12.058 casi, al sesto il Lazio con 9.377 e al settimo l’Emilia Romagna con 8.773 casi. Gli attuali positivi siciliani sono 50.922 con un aumento di 5.542 casi. I guariti sono 833 mentre le vittime sono 40 e portano il totale dei decessi a 7.583.
Sul fronte ospedaliero sono 1007 ricoverati, con 89 casi in più rispetto a ieri; in terapia intensiva sono 114, due casi in più rispetto a ieri. Nelle singole province la situazione vede Palermo con 1100 casi, Catania 1087, Messina 1222, Siracusa 227, Trapani 495, Ragusa 642, Caltanissetta 415, Agrigento 746, Enna, 481.
L’isola verso la zona arancione
La Sicilia rischia la zona arancione dal 31 gennaio. Il rischio è concreto per l’isola, come ha paventato oggi Musumeci. “Siamo appena entrati in zona gialla. I numeri stanno crescendo, lanciamo appelli al rispetto delle norme cosi evitiamo di andare in zona rossa”. Così il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, oggi in conferenza stampa.
E la scuola riapre il 10 gennaio
La riapertura delle scuole in Sicilia, dopo la pausa delle festività di fine anno, è fissata al 10 gennaio 2022. Lo ha deciso, d’intesa con il presidente della Regione Nello Musumeci e con il Dasoe dell’assessorato alla Salute, l’assessorato all’Istruzione e Formazione professionale della Regione Siciliana. “Abbiamo preso questa decisione – spiega l’assessore Roberto Lagalla – in seguito all’odierna riunione della Conferenza delle Regioni, in esito alla quale è emersa l’esigenza di acquisire uno specifico parere del Cts nazionale che, in relazione all’andamento della pandemia, sia in condizione di escludere una possibile ed eventuale ricaduta negativa sulla riapertura degli istituti scolastici”