La Sicilia si prepara alla fine della quarantena. Il governo regionale chiederà a Conte la fine della zona protetta e l’inizio della fase 2.
La troppo grave crisi economica dell’Isola e l’andamento del contagio hanno convinto la politica regionale, che chiederà il parere al Comitato scientifico.
Nello Musumeci è intervenuto a Mi manda RAI 3 affrontando il tema del fine quarantena e dell’economia in ginocchio.
Sarà il turismo a trainare la rinascita secondo Musumeci. Il 2020 si era aperto con la Sicilia in pole position tra le mete migliori del mondo. Per il governatore “dopo l’epidemia sarà possibile lanciare l’idea della ‘sicilia sicura’ e dire ai turisti ‘venite in sicilia’”.
L’invito è stato rivolto anche ai siciliani. “Restate qui a fare le vostre vacanze. Sono convinto – ha aggiunto – che negli ultimi mesi dell’anno potremo recuperare, anche perchè qui si può fare turismo anche in autunno e in inverno”.
La riapertura e la fine della quarantena? I numeri in Sicilia sono buoni ma Musumeci invita ad essere prudenti. “I buoni risultati sul fronte sanitario non ci fanno abbassare la guardia che resta alta”.
Oggi il governo regionale riunirà il comitato scientifico per valutare le proposte che poi saranno sottoposte al governo Conte per la riapertura graduale delle attività economiche in Sicilia.
“Le Regioni non possono ampliare le decisioni assunte dal governo nazionale sulle aperture delle attività – ha detto l’assessore regionale ala Salute, Ruggero Razza riferendo all’Assemblea siciliana – Ma possono valutare degli step di apertura interloquendo con Roma però su basi scientifiche; sarebbe un grave errore se questa graduale apertura delle attività sia valutata al di fuori della sicurezza dei lavoratori, degli operatori, del distanziamento sociale e del contenimento su basi scientifiche e sanitarie. Al prossimo incontro Stato-Regione rappresenteremo la nostra posizione”.
La regione spingerà dunque per la parziale riapertura delle attività economiche siciliane. Un compromesso che servirà ad evitare il tracollo dell’economia e mantenere alti i livelli di sicurezza sanitaria.