
L’ex stabilimento Fiat di Termini Imerese, in provincia di Palermo, potrebbe diventare un hub tecnologico per la produzione di dispositivi e macchinari da destinare al sistema sanitario. L’idea, tutt’altro che surreale, è stata avanzata dal distretto produttivo Meccatronica che, come anticipa oggi ‘IlSole24Ore’, ha già avuto contatti con i commissari di Blutec, azienda proprietaria dello stabilimento finita sotto amministrazione straordinaria a seguito di una inchiesta sui fondi pubblici erogati per il rilancio del sito.
“Guardiamo con attenzione al lavoro del distretto Meccatronica – dice l’assessore regionale alle Attività produttive, Mimmo Turano – che e’ in condizione di avviare un lavoro sinergico tra imprese e può mettere a regime un progetto di riconversione”. Del progetto e’ stato informato Domenico Arcuri, amministratore delegato di Invitalia e commissario straordinario per l’emergenza coronavirus.
Il dossier per l’utilizzo dello stabilimento e’ stato preparato da Antonello Mineo, presidente di Meccatronica in Sicilia. Blutec ha già le macchine (stampanti in 3D e in 5D) necessarie per la produzione. “Sono ferme da un po’ – spiega Mineo – e vanno riavviate ma è un problema facilmente risolvibile. Volendo nel giro di qualche settimana si può arrivare alla produzione“.
Mostra interesse per il progetto anche il segretario regionale della Fiom Roberto Mastrosimone: “Osserviamo con attenzione a questo scenario, lo stabilimento è di fatto già nella disponibilità di Invitalia e del ministero. A Termini vi sono tutte le condizioni per fare un grande investimento: siamo in attesa, per esempio, che venga firmato l’accordo di programma che vale 240 milioni“.