Mistero sui 100 milioni promessi da Musumeci per le famiglie povere

Stentano ad arrivare i soldi ai Comuni annunciati da Musumeci. Fino ad oggi sarebbero stati accreditati solo il 30% dei 100 milioni promessi per aiutare le famiglie in difficoltà. Il restante 70% sarà di difficile reperimento. Lo riferisce il deputato regionale del Movimento 5 Stelle Luigi Sunseri. «Finora non si e’ visto un solo centesimo nella casse dei Comuni – afferma e nelle tasche dei siciliani e chissà quando arriverà la gran parte».
Ad oggi le uniche somme disponibili nelle casse dei Comuni siciliani sono quelle dello Stato. «I siciliani che in questi giorni stanno ricevendo i buoni spesa sappiano che è grazie alle somme stanziate prontamente da Roma e non a quelle annunciate dal presidente della Regione in pompa magna 9 giorni fa».
Sunseri poi aggiunge: “Il 28 marzo scorso Musumeci annunciava 100 milioni di euro per i Comuni, per consentire alle famiglie disagiate di accedere all’assistenza alimentare. La relativa delibera regionale veniva finalmente pubblicata giorno 31. Ad oggi non un solo centesimo è arrivato nelle casse dei Comuni. Solo ieri, giorno 4 sera, sono stati decretati i primi 30 milioni (meno del 30% dell’importo previsto)»
Pee accedere ai buoni spesa, tra l’altro, sono previste procedure molto farraginose e differenti da Comune a Comune, che renderanno difficile l’erogazione. I restanti 70 restano ancora un dilemma. «I primi 30 milioni- spiega ancora Sunseri- derivanti dal Fondo sociale europeo, erano destinati all’asse 2 per la Riduzione della povertà e dell’esclusione sociale e, quindi, facilmente rimodulabili perché destinati a tematiche simili».
I restanti 70 milioni derivano dal Poc (Programma operativo complementare) e dovranno essere stornati dagli assi 8 (promozione dell’occupazione dell’inclusione sociale), 9 (rafforzamento del capitale umano e miglioramento dei sistemi formativi e d’istruzione) e 10 (miglioramento delle condizioni di contesto sociale nei sistemi urbani e territori siciliani). «Parliamo quindi di somme tolte al turismo e ai beni culturali conclude il parlamentare -. Queste somme saranno le più complesse da rimodulare e arriveranno sicuramente in forte ritardo, perché somme che erano già state impegnate (quindi con graduatorie) e che dovranno essere compensate riattribuendo lo stanziamento iniziale, probabilmente dal Fesr”.