Coronavirus, avanza l’epidemia con 408 contagiati in Sicilia, 25 guariti
27 a Palermo, 105 a Catania, 17 a Messina, 1 ad Agrigento, 11 a Caltanissetta, 18 a Enna, 6 a Ragusa, 17 a Siracusa e 8 a Trapani

Questo il quadro riepilogativo della situazione nell’Isola, aggiornato alle ore 12 di oggi, venerdì 20 marzo, in merito all’emergenza Coronavirus, così come comunicato dalla Regione Siciliana all’Unità di crisi nazionale.
Dall’inizio dei controlli, i tamponi validati dai laboratori regionali di riferimento (Policlinici di Palermo e Catania) sono 4.468. Attualmente risultano positive 379 persone.
Risultano ricoverati 210 pazienti (27 a Palermo, 105 a Catania, 17 a Messina, 1 ad Agrigento, 11 a Caltanissetta, 18 a Enna, 6 a Ragusa, 17 a Siracusa e 8 a Trapani) di cui 42 in terapia intensiva, mentre 169 sono in isolamento domiciliare, venticinque guariti (11 a Palermo, 5 a Catania, 4 a Messina, 2 ad Agrigento ed Enna, 1 a Ragusa) e quattro deceduti.
Intanto a Palermo un operatore della Seus (Sicilia emergenza-urgenza sanitaria) 118, a Palermo, e’ risultato positivo al coronavirus. Lo comunica la società, che pero’ precisa: “L’operatore non era in servizio nelle ambulanze o in altri mezzi di soccorso del 118 siciliano. È impiegato, infatti, presso la direzione della Centrale operativa del 118 di Palermo. Nella sede – spiega l’azienda – sono gia’ stati effettuati tamponi sul resto del personale, tutti con esito negativo. Inoltre sono state attivate immediatamente tutte le misure di sanificazione degli ambienti e di contenimento previste”. Il dipendente della Seus e’ ora in quarantena domiciliare e versa in buone condizioni di salute.
Un infermiere del reparto Otorinolaringoiatria dell’ospedale Villa Sofia di Palermo “e’ risultato positivo” al Covid-19. Lo segnala Enzo Munafo’, segretario provinciale della Fials-Confsal. “Era ed e’ asintomatico e questo caso dimostra quello che diciamo da giorni – sottolinea Munafo’ -. Se non dotiamo tutti gli operatori sanitari dei presidi di sicurezza e non facciamo tamponi a tappeto, rischiamo di far diventare gli ospedali tanti inconsapevoli focolai untori del contagio”. Il segretario provinciale della Fials-Confsal da giorni chiede un aumento delle misure di sicurezza e dei controlli su medici, infermieri e personale sanitario “per evitare che si possano verificare – evidenzia – casi come quello di ieri: mercoledi’ dal reparto di Otorinolaringoiatria sarebbe transitato un caso sospetto di Covid-19, poi accertato positivo nel pomeriggio di sabato – racconta il rappresentante sindacale -. Appresa questa notizia l’infermiere si e’ trasferito volontariamente in un’altra abitazione per tutelare la sua famiglia che sara’ sottoposta anch’essa al tampone. Domenica l’infermiere ha ricevuto il tampone ed e’ risultato positivo, pur non avendo sviluppato alcun sintomo. Una situazione che rischia di ripetersi in tanti altri reparti se non si prendono provvedimenti urgenti”.
Paura a Salemi. “Sono cinque i casi di positività’ al Covid-19 accertati al momento nella nostra citta’: di questi, quattro sono ricoverati in ospedale e uno si trova in isolamento domiciliare. I dati ricevuti dall’Asp di Trapani dipingono un quadro molto serio, con un numero di contagi destinato ad aumentare, ed e’ per questo che ho chiesto alle autorita’ sanitarie di adottare ogni utile iniziativa volta a prevenire la ulteriore diffusione del virus. Il riscontro dei casi di positivita’, con le informazioni giunte in nostro possesso grazie anche all’intervento del prefetto, ci preoccupa ma al tempo stesso e’ la prova dell’esistenza di un buon sistema di screening e monitoraggio sul territorio”. Lo afferma il sindaco di Salemi, Domenico Venuti, che ha inviato una nota ai vertici dell’Asp di Trapani in cui chiede di realizzare “iniziative efficaci di contenimento” sottolineando la necessita’ di avviare un’azione di screening con tamponi faringei allargato il piu’ possibile alla popolazione.