Sono trentacinque gli imputati che il prossimo 2 marzo dovranno presentarsi al processo sugli Spaccaossa.
Si tratta dell’inchiesta, nata da più blitz, che ha portato all’arresto di centinaia di persone legate tutte al mondo delle truffe alle assicurazioni.
Spaccaossa perché le vittime, più o meno compiacenti, si facevano torturare, ferire e, appunto, rompere le ossa, pur di guadagnare sui risarcimenti elargiti dalle compagnie di assicurazione. Finti incidenti stradali che hanno portato nelle tasche dei vertici dell’organizzazione milioni di euro.
Ora in trentacinque, tra spaccaossa e vittime, sono chiamati davanti al Gup di Palermo che celebrerà il rito abbreviato, con conseguente sconto di pena eventuale di un terzo. L’udienza preliminare è stata fissata per il 2 marzo.
Tutti i nomi degli imputati: Anna Accardi, Patrizia Alaimo, Girolamo Bonanno, Ermanno Campisi, Giacomo D’Ambrogio, Antonino Di Gregorio, Teresa Di Maio, Alessandro Di Mariano, Emanuele Di Mattei, Giuseppe Di Piazza, Rosalia Maria Farina, Antonino Ferrigno, Alberto Alessio Fricano, Emanuela Gallano, Antonino Giglio, Gesuè Giglio, Girolamo Gnoffo, Gaspare Ilardi, Filippo Inguglia, Benedetto La Mattina, Simone Marfia, Pietro Marino, Rita Mazzanares, Giovanni Moncada, Giovanni Napoli, Antonino Nuccio, Fabio Riggio, Carolina Romagnolo, Francesco Paolo Sanzo, Elisabetta Scarpisi, Giovanni Segreto, Giacoma Tantillo, Gaetano Taormina, Giovanni Tulumello, Francesco Tumminia.
Nel fascicolo del dibattimento sulle truffe alle assicurazioni il procuratore aggiunto Sergio Demontis e i sostituti Francesca Mazzocco e Andrea Zoppi hanno inserito le dichiarazione di tre indagati che hanno confessato.
Negli atti del processo agli spaccaossa andranno anche le deposizioni di Antonino Di Gregorio. L’uomo è considerato al vertice di una delle due organizzazioni che gestiva le truffe alle assicurazioni. Ha confessato anche Ermanno Campisi, ritenuto dagli investigatori il braccio destro di Di Gregorio. Ha deposto anche Patrizia Alaimo, secondo i pm, la persona addetta al reclutamento delle potenziali vittime dei raggiri.
Il blitz che ha portato agli atteso di questo filone d’inchiesta è scattato ad aprile 2019. Sono centinaia gli incidenti stradali fasulli ricostruiti dagli investigatori. Milionari i guadagni delle due bande.