Truffe su liste d’attesa e protesi al Civico di Palermo, 4 arresti (I NOMI)
Il Gip ha anche disposto nella stessa ordinanza il sequestro preventivo per equivalente di 43 mila euro

Sono stati i Carabinieri del Nas di Palermo a notificare l’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari al primario dell’ospedale Civico di Palermo Natale Francaviglia, a due infermieri dello stesso ospedale Santo Montemurro e Michele Bruno e all’agente di commercio della società Servizi Medicali srl Francesco Tarallo.
Natale Francaviglia è il direttore unità complessa di Neurochirurgia dell’ospedale Civico di Palermo.
I militari hanno eseguito un’ordinanza emessa del giudice per l’udienza preliminare Maria Cristina Sala. Le quattro persone sono accusate di truffa aggravata e continuata ma anche di falsità ideologica aggravata e continuata. L’inchiesta vede iscritte nel registro degli indagati altri 15 nomi di medici e infermieri.
E’ stata la Procura della Repubblica di Palermo a coordinare le indagini delegate ai Nas di Palermo che si sono avvalsi pedinamenti, intercettazioni, servizi di osservazione per scoprire la rete che sarebbe servita a truffare il sistema sanitario tramite la falsificazione di documentazioni e registri di carico e scarico di protesi utilizzate negli interventi di chirurgia cranica e della colonna vertebrale. Medici e sanitari, in particolare, avrebbero dichiarato un numero superiore di protesi rispetto a quelle realmente utilizzate negli interventi chirurgici.
Il primario dell’ospedale Civico finito questa mattina agli arresti domiciliari però faceva anche altro secondo gli investigatori. Natale Francaviglia, grazie all’aiuto di alcuni medici e infermieri, avrebbe fatto faceva bypassare ai propri pazienti privati, paganti, le liste d’attesa per gli interventi chirurgici, facendoli figurare come se avessero seguito le normali procedure istituzionali di ricovero.
Il Gip ha anche disposto nella stessa ordinanza il sequestro preventivo per equivalente di 43 mila euro considerato il profitto di reato, da eseguirsi, oltre che nei confronti degli arrestati, anche nei confronti di altri due soggetti non colpiti da provvedimento restrittivo, rispettivamente Carmela Lombardo infermiera dello stesso ospedale e Gianmarco Randazzo amministratore della società fornitrice dei dispositivi medici.