Antonino Burgio resta in carcere. Lo ha deciso il gip Del tribunale di Palermo che ha emesso l’ordinanza di custodia cautelare. Burgio, imprenditore di Partinico, 51 anni, è accusato di essere l’autore dell’omicidio di Ana Maria Di Piazza, la ragazza di 30 anni trovata morta tra Balestrate e Partinico.
Tra la donna e Burgio vi era una relazione clandestina. Luin, sposato, intratteneva la relazione con Ana da circa un anno. Le aveva comunicato di essere incinta ed è stata uccisa gli aveva comunicato di essere incinta ma è stata uccisa a coltellate.
L’uomo nel corso della confessione davanti al gip si sarebbe detto “pentito” per avere ucciso l’amante che si era fidata dell’uomo anche dopo che le aveva inferto la prima coltellata. Fatale è stato il secondo litigio all’interno del furgone nel quale è stata uccisa.
Il giudice, in patetico, ha accolto le richieste della procuratrice aggiunta Annamaria Picozzi e della sostituta Chiara Capoluongo.
Nella versione dei fatti, Borgia continua a ripetere che la vittima lo ricattava di rivelare alla moglie la loro storia. Una versione che viene contestata dalle amiche di Ana.
La giovane mamma, adottata all’età di 4 anni, lo ha implorato fino alla fine di risparmiarla. E lui, invece, l’ha colpita anche con una mazza. E’ in corso l’autopsia per verificare se veramente Ana Maria fosse incinta: secondo Borgia, l’amante gli avrebbe rivelato di aspettare un figlio da lui, minacciando di rivelare la circostanza alla compagna dell’attuale indagato.
“Ma io non ci credevo che aspettava quel bambino”, ha detto Borgia davanti al giudice. Il difensore dell’arrestato non ha chiesto alcuna misura cautelare alternativa. Il fermo non è stato convalidato, come si apprende, per difetto del pericolo di fuga. Borgia, dopo il fermo ha confessato agli inquirenti di avere ucciso la donna, con cui aveva una relazione, che aspettava un bambino.