Sequestrati a Palermo 2 mila chili di olio spacciato per extravergine ma è da lampade
Il provvedimento è stato convalidato dal giudice, l’olio stava per partire per gli Usa

Veniva spacciato come «Olio Extravergine d’oliva» ma era, invece, olio taroccato. La scoperta è stata fatta dai funzionari dell’agenzia della Dogane al porto di Palermo.
Ben 2 mila chili di falso olio di prima scelta, spacciato come extravergine di oliva, sono stati bloccati dentro lo scalo portuale del Capoluogo. Da Palermo l’olio, riferibile a un imprenditore palermitano, doveva raggiungere gli Usa.
In seguito alla scoperta, l’attività di verifica, effettuata dal laboratorio chimico territoriale, ha rilevato che il carico più che extra vergine era un finto extra vergine, visto che presentava difetti qualitativi e l’acidità superava il 2%. Nel caso di olio extra vergine l’acidità non dovrebbe superare lo 0,8%.
In questo caso l’olio viene declassato come lampante e acquisisce la denigratoria etichetta che, proprio per le sue scarse qualità, fa riferimento, e diventa sinonimo, di olio da lampade. In questo caso il succo estratto dalle olive deve essere destinato in raffineria per purificarlo e commerciarlo sotto un’altra categoria. Il commerciante è stato denunciato e il carico sequestrato.
Il provvedimento è stato convalidato dal giudice. “Il prodotto era “semmai da destinare in raffineria – si legge in una nota – per purificarlo e renderlo commestibile sotto un’altra categoria commerciale”. L’autore dell’illecito è stato denunciato all’autorità giudiziaria che dopo gli accertamenti del caso ha convalidato il sequestro dell’intero carico”.