A Palermo si potrà circolare con monopattini elettrici, overboard e altri veicoli di micromobilità elettrica che stanno invadendo le nostre città.
Presto anche sulle strade della città si avvierà la sperimentazione per la circolazione dei veicoli elettrici ai fini della micromobilità.
In sostanza anche a Palermo si decide di fare la «prova» prevista da un decreto nazionale (dell’ex ministro Toninelli) in vista del lavoro parlamentare nazionale per la modifica del Codice della strada. Attualmente, infatti, hoverboard, segway, monopattini, monowheel e altre diavolerie del genere non sono ammessi, tranne che nelle aree private.
Una delibera di giunta è già pronta e la prossima settimana sarà approvata. Dopo dovrà seguire un’apposita ordinanza per dare il via libera.
Secondo la formulazione del provvedimento, i mezzi potranno circolare esclusivamente in ambito urbano e limitatamente alle specifiche infrastrutture stradali a velocità limitata a 6 chilometri all’ora nelle aree pedonali e a 20 chilometri nelle piste ciclabili e strade con limite di velocità 30 chilometri.
I dispositivi autorizzati alla circolazione sperimentale potranno essere parcheggiati nelle aree e stalli destinati alle biciclette e motoveicoli e comunque in punti ove non ci siano interferenze con pedoni e altri veicoli. Il Comune di Palermo inoltre creerà delle aree in cui parcheggiare i mezzi elettrici.
Nell’ambito della sperimentazione della circolazione su strada, i dispositivi possono essere condotti esclusivamente da maggiorenni o, se minorenni, titolari almeno di patentino.
«Siamo di fronte a un provvedimento utile a regolamentare la circolazione di mezzi sempre più diffusi in città (i cui possessori al momento sono passibili di essere multati, ndr). Mezzi – spiega l’assessore alla Mobilità, Giusto Catania che ha proposto il provvedimento – che se da un lato costituiscono una valida alternativa all’auto privata per i piccoli spostamenti, non possono entrare in conflitto né con le biciclette né tantomeno con i pedoni. Abbiamo quindi fatto nostra la sperimentazione avviata a livello nazionale, che servirà a valutare come adattare il Codice della strada a questa nuova forma di spostamento urbano».