Scoperti tre furbetti del Reddito di cittadinanza e denunciati alla Procura
Una volta scoperti, dovranno restituire quanto ingiustamente guadagnato

Continuano a uscire fuori i cosiddetti «furbetti del Reddito di cittadinanza». Tra chi lavora in nero, chi prende il sussidio senza averne diritto, chi compie dei reati come furto o spaccio. Fatto sta che sono davvero tanti ormai in Sicilia le persone scoperte e che perderanno l’assegno mensile contro la povertà voluto dal Movimento 5 Stelle.
Gli ultimi tre furbacchioni del Reddito di cittadinanza sono stati scoperti in provincia di Caltanissetta. Gli uomini della Digos della Questura nissena hanno scoperto e denunciato alla Procura tre persone che sono accusate, a vario titolo, di truffa per aver preso il reddito di cittadinanza non avendone i requisiti. I reati contestati vanno dalla truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche alla falsità ideologica commessa da privato in atto pubblico.
C’è chi cambia residenza per prendere il reddito di cittadinanza, chi lavora allo scuro di tutti e chi lavorava in nero. Una prima persona avrebbe beneficiato di circa 2 mila euro del rdc. L’uomo, che adesso è indagato, al fine di sfuggire ai della polizia giudiziaria controlli per il rilascio del reddito, solo alcuni giorni prima della presentazione della domanda, avrebbe trasferito la propria residenza, anche se di fatto, come accertato dai poliziotti della Digos, ha continuato a vivere in un abitazione assieme ad altre persone che percepiscono cospicui redditi.
Il secondo indagato, che in quattro mesi ha beneficiato di circa 2.400 euro, lavorava in nero nel campo delle vendite online. L’uomo, non curante della possibilità di essere scoperto, pubblicizzava la propria merce sui social network, partecipando tranquillamente a discussioni sulla compravendita. Gli agenti hanno accertato che in alcune discussioni online si è spinto ad irridere il fine di tale beneficio economico. Tra i vari messaggi qualche interlocutore gli chiedeva se eventualmente fossero accettate le card del reddito di cittadinanza per il pagamento dei prodotti.
Il terzo indagato, grazie alla card prevista dal programma di governo, in tre mesi ha beneficiato di 1.500,00 euro e contestualmente ha svolto in modo continuativo prestazioni di lavoro in nero.
Dura la vita dei furbetti del reddito di cittadinanza i quali, una volta scoperti, dovranno restituire quanto ingiustamente guadagnato, dovranno dire addio all’assegno mensile e dovranno restituire la carta gialla. Intanto che anche chi vuole annullare la legge del reddito.