A settembre la scuola italiana aprirà con 1 supplente su 5 in cattedra. Lo dicono i sindacati e lo confermano i numeri: i docenti italiani sono oltre 800 mila; i supplenti oscillano tra i 120 mila secondo la Flc Cgil e i 180 mila calcolati dalla Uil, fino ai 200 mila per il giovane sindacato Anief.
Di fatto «Quota 100» ha accelerato la carenza di prof: i pensionamenti, in seguito al provvedimento, sono stati 17.807 che si aggiungono ai 15.371 pensionamenti ordinari.
«La situazione è d’emergenza; se il prossimo anno Quota 100 verrà confermato, il trend continuerà a salire – osserva Manuela Pascarella, sindacalista della Flc Cgil – anche perchè l’età media dei docenti italiani è alta».
Quest’anno poi i posti lasciati liberi dai pensionati «Quota 100» non verranno coperti da personale di ruolo: le domande potevano arrivare all’Inps entro febbraio e i numeri non sono stati elaborati nei tempi utili. Di qui il numero alto di supplenti che si profila alla riapertura delle scuole.
Anche per la Uil scuola i numeri sono indicativi dell’emergenza: il sindacato prevede tra 150.000 e 180.000 supplenti a cui dover fare ricorso per consentire l’apertura delle scuola il 1 settembre, con l’aggravante che le graduatorie, sia per le supplenze che per i ruoli sono, in alcuni casi, esaurite e di dovrà fare riferimento alle cosiddette messe a disposizione di docenti improvvisati.
«Serve un governo con una chiara visione che parte dal rilancio della scuola che la Costituzione affida direttamente allo stato e noi lo rivendicheremo e lo incalzeremo alle proprie responsabilità», incalza il leader della Uil Scuola, Pino Turi.
Per Francesco Sinopoli, segretario generale Flc Cgil, sarebbe «sbagliato far pagare ai precari e alla scuola la crisi del governo. La caduta del governo Conte rischia di travolgere definitivamente il decreto per la stabilizzazione dei precari della scuola approvato il 6 agosto scorso, ma questo è inaccettabile. Facciamo appello a tutte le forze politiche affinchè il lavoro unitario dei sindacati non venga disperso e la scuola non paghi per l’ennesima volta l’incuria della politica».
Il totale dei posti disponibili per i docenti è di 58.627 mentre la richiesta di insegnanti autorizzata dal ministro della Scuola Bussetti ammonta a 53.637 unità. Ma sono molti i posti da docente che non verranno coperti con nomine in ruolo per mancanza di aspiranti in graduatoria: per la Cisl, sono ben 23 mila.