Acque cristalline e un’ampia spiaggia che si presenta come una distesa dorata a un passo dalle vie del centro storico dove c’è l’incanto del Duomo, patrimonio dell’Unesco. Cefalù è un quadro d’autore e il mare è il suo tesoro.
Proprio pochi giorni fa sono arrivate buone notizie sulle condizioni: il portale acque di balneazione del ministero della Salute ha riportato i dati di un monitoraggio dell’Asp nelle zone balneari dai quali emerge che il mare a Cefalù è pulito. Il riscontro è dato, secondo il sindaco Rosario Lapunzina, anche dai risultati delle analisi commissionate dal Comune a un’azienda accreditata che opera nel settore della salvaguardia e protezione dell’ambiente e delle tecnologie ambientali. La relazione è basata sui campioni prelevati il primo agosto, nel pieno della stagione balneare.
E anche la vita culturale ferve nella cittadina normanna, vera perla del Tirreno, tornata anche all’attenzione del turismo internazionale e in particolare dei visitatori francesi grazie alla riapertura dello storico villaggio Club Med.
Nei prossimi giorni 48 corti di 22 stati si contenderanno il Cefalù film festival arrivato alla quarta edizione che si terrà il 23, 24 e 28 agosto. Numeri da record per il Festival internazionale riservato ai cortometraggi. Sono stati 2.466 i corti iscritti che sono stati selezionati da una giuria di cento esperti. Di questi solo 204 sono approdati alle semifinali e ora in 48 si disputeranno la vittoria finale.
Nelle prime due serate verranno proiettati 24 film per sera. Solo 10 per sera accederanno alla finalissima che si terrà giorno 28 con venti corti in gara. I 48 cortometraggi in gara arrivano da 22 stati diversi. Otto sono di registi italiani. Sette, invece, arrivano dall’Iran. Sei cortometraggi provengono dagli Stati Uniti, cinque dall’India e due ciascuno arrivano da Russia, Canada, Afghanistan e Ucraina.
Il resto? Mare, cultura e natura che rendono Cefalù suggestiva e sempre affascinante. Enigmatica come il sorriso dell’«Ignoto Marinaio» dipinto a olio su tavola di Antonello da Messina, misterioso e beffardo, del museo Mandralisca, preziosa come la sua Cattedrale normanna, patrimonio dell’Unesco dal 2014, leggendaria come le storie di mare che le sue coste raccontano.