La Regione Sicilia sblocca le assunzioni: concorsi nel Corpo forestale e per laureati
Lo ha confermato Nello Musumeci, il presidente della Regione, nel corso di una intervista

Tra l’atteso bando di concorso del Corpo forestale della Sicilia e per altre numerose figure professionali si sbloccano le assunzioni in Sicilia. La Regione Siciliana assumerà tanti laureati e diplomati in vista dei tanti pensionamenti dovuti a quota 100.
Lo ha confermato Nello Musumeci, il presidente della Regione, nel corso di una intervista al quotidiano La Sicilia. «Punteremo solo ad acquisire quelle professionalità che mancano – ha detto -, indispensabili per fare della Regione un motore di crescita e di sviluppo». Le novità, annunciate dallo stesso Musumeci riguardano lo sblocco dei concorsi per mettere al bando posti di lavoro per delle precise figure professionali.
E saranno centinaia i posti lasciati liberi e da riempire: ingegneri, architetti, geologi, avvocati, agronomi, commercialisti. Entri l’anno 2019 saranno pubblicati i bandi di concorso.
Uno dei concorsi più attesi è quello del Corpo forestale della Regione Siciliana. Sono state, infatti, sbloccate anche le assunzioni per nuovi elementi del Corpo delle guardie forestali, che si è ridotto a poche centinaia di unità, quasi tutte anziane, mentre nelle campagne c’è bisogno di energie fresche. «Perciò – continua Musumeci – pensiamo di assumere 200/300 guardie fra laureati e diplomati, per la tutela ambientale e come deterrenti alla criminalità rurale».
Sarà il 2020 l’anno del concorso nel Corpo Forestale in Sicilia. ‘anno prossimo è in previsione un impiego finanziario di 2,8 milioni: di cui 793mila euro per assumere dei dirigenti e oltre due milioni per i dipendenti del comparto forestale. Nel 2021 invece si parla di 3,7 milioni a disposizione per assorbire l’85% dei dipendenti e il 40% dei dirigenti che vanno in pensione nel 2020 e per il 2022 l’ipotesi di spesa è di 3,1 milioni per assumere lo stesso numero di dipendenti del comparto in pensione l’anno precedente e 1,3 milioni per coprire il 50% dei vertici usciti l’anno precedente.
Ma in pole position per le future assunzioni ci sono – a dispetto delle dure parole della Corte dei conti sull’«uso distorto» delle stabilizzazioni – i quasi 600 precari storici della Regione che si aggiungono ai 14 fra parenti di vittime di mafia e di testimoni di giustizia, al netto dei 91 del contenzioso ai Beni culturali. I concorsi, dunque, non sono un capriccio. Né una trovata elettorale. Ma a quel punto saremo vicinissimi alle prossime Regionali.