È una storia incredibile quella di Luigi Vazzana che si è addormentato sul materassino nel mare di Scilla, in Calabria, per ritrovarsi a notte fonda a largo dello Stretto di Messina.
Ora sta bene e può raccontare la curiosa disavventura ma sono state ore di terrore quelle trascorse dal ragazzo di 28 anni, almeno da quando si è svegliato, prima di quel momento, anzi, dormiva beatamente, cullato dalle correnti del mare.
È molto scosso Luigi Vazzana, il ventottenne studente reggino disperso in mare che ha tenuto per oltre tre ore tutte le comunità della Costa Viola con il fiato in sospeso. Un elicottero, 4 motovedette, sommozzatori sono stati messi a lavoro nella baia di Marina Grande a Scilla, per cercare il ragazzo.
Alle 22 di sabato sullo Stretto si scatena l’inferno: a Scilla un ragazzo si è allontanato su un materassino, su cui si sarebbe addormentato, e non è più tornato alla compagnia di amici. I coetanei lo vedono allontanarsi direzione nord, verso il porto.
Sotto il castello di Scilla, poco prima delle 17, lo ha incontrato un amico in canoa e gli ha chiesto se aveva bisogno di aiuto, ma Luigi ha risposto di avere tutto sotto controllo.
Gli amici lo seguono dal lido in cui si trovano e quando vedono che non rientra raggiungono l’altra baia, quella che dal porto guarda a Chianalea: ma di Luigi non c’è traccia. La prima chiamata in capitaneria a Reggio viene proprio da un amico, il tono è molto preoccupato. Scattano le ricerche e viene informata la famiglia: la mamma Franca e il padre Pasquale, le due sorelle.
La notte incombe e quando scende il buio pesto tutte le comunità della Costa Viola guardano con angoscia, è il terrore. Dopo l’1 di notte la notizia si diffonde a macchia d’olio: Luigi Vazzana è stato ritrovato dalla motovedetta di Reggio, aggrappato al suo materassino, a circa due miglia dalla costa antistante il litorale di Scilla, poco distante da Messina, rotta Isole Eolie.
A chi lo soccorre racconta di essersi addormentato sotto il castello di Scilla e di essersi risvegliato in mezzo al mare. Vedeva navi, aliscafi, motovedette della capitaneria. Una rotta, quella su cui si trovava, che poteva essergli davvero fatale: i radar delle navi non segnalano la presenza in mare se non di natanti e il materassino non lo è.
Il giovane sa di essere un miracolato e ha ringraziato, con i familiari, le forze dell’ordine per lo straordinario impegno profuso in mare e a terra.
Una storia a lieto fine quella di Luigi Vazzana che da Scilla si è ritrovato a Cariddi, in Sicilia. Stanco, provato ma sano e salvo. (fonte Giornale di Sicilia)