Inferno a Monreale, piromane ha rischiato di uccidere: 60 ettari di bosco in fumo
L’incendio ha provocato la distruzione di alcune villette

Monreale, ore 21.30. Un bagliore spunta dalla montagna. C’è il fuoco. E in pochi minuti scatta l’inferno.
Sono almeno 60 gli ettari di bosco andati in fumo ieri a Monreale, tra monte Caputo e San Martino delle Scale. Un incendio dalle dimensioni enormi che ha distrutto boschi, macchia mediterranea, abitazioni e automobili.
È spettrale il panorama questa mattina a Monreale dove si respira ancora l’odore del fumo.
Questa mattina ancora il fuoco non era completamente spento e c’è voluto l’intervento di un Canadair per estinguere completamente le fiamme.
L’incendio ha provocato la distruzione di alcune villette. Una in particolare è andata completamente distrutta. Tantissime sono le persone che sono fuggite via a causa delle fiamme altissime e del fumo che ha reso l’aria irrespirabile.
Intanto a Monreale il sindaco ha chiesto alla Regione Siciliana la proclamazione dello stato di calamità. E ci si interroga cosa ha spinto gli incendiari. Cosa c’è dietro gli incendi che stanno distruggendo interi ecosistemi, boschi e riserve naturali?
Dietro all’incendio di Monreale è chiaro che c’è un disegno criminale. Il fuoco è stato appiccato in più punti in modo tale da rendere impossibile le operazioni di spegnimento. Chi ha agito ha rischiato di uccidere vite umane.