Festino di Santa Rosalia, la Santuzza di Palermo in un cammino
L’omaggio di Palermo a Santa Rosalia si rinnova da secoli

Il giorno del Festino di Santa Rosalia è una straordinaria festa popolare. L’omaggio di Palermo a Santa Rosalia si rinnova da secoli. Le celebrazioni entrano nella serata più attesa in un tam tam formidabile di emozioni. Il Festino entra nel clou.
Ma il cammino di Santa Rosalia di anta anche un percorso turistico religioso che in questi mesi sta entrando nelle guide dei percorsi più interessanti del mondo.
Si tratta di un cammino che permette di scoprire la storia della «Santuzza» di Palermo e che fa attraversare incantevoli vallate, colline, boschi passando per le province di Palermo e AgrigentoL
È l’Itinerarium Rosalia, un bel percorso culturale e religioso che collega il Santuario di Santa Rosalia all’Eremo di Santo Stefano di Quisquina, in provincia di Agrigento. Un cammino che tocca i luoghi dove la nobile Rosalia ha vissuto prima con i genitori, il padre, il duca Sinibaldi, signore della Quisquina e delle Rose, e la madre Maria Guiscardi, e poi da eremita.
Il cammino di Santa Rosalia ha due percorsi. Il primo è il classico Cammino di Santa Rosalia, che collega l’Eremo della Quisquina con il santuario della Santuzza su Monte Pellegrino. L’altro percorso è La Via della Fuga, che va dal Palazzo Reale di Palermo a Bivona, ripercorrendo l’allontanamento della Santa dagli agi di corte per dedicarsi alla vita spirituale.
Il cammino di Santa Rosalia si inserisce quindi in un circuito turistico legato al culto religioso. Così turismo e religione ma non solo si fondono in una sola cosa.
Anche la Sicilia entra nel circuito dei cammini. Il percorso è stato ricostruito a seguito di una meticolosa ricognizione storica e collega i luoghi dove ci sono testimonianze del passaggio o della permanenza della Santa.
Il pellegrinaggio si snoda lungo circa 180 chilometri, attraversa quattordici Comuni e tocca sette riserve naturali: “monte Cammarata”, “monte Carcaci”, “monti di Palazzo Adriano e Valle del Sosio”, “monte Genoardo e Santa Maria del Bosco”, “bosco della Ficuzza, rocca Busambra, bosco del Cappelliere, gorgo del Drago”, “serre della Pizzuta”, “monte Pellegrino”.
Passando per le aree protette il visitatore farà ventitré tappe, dove ammirare i monti Sicani, i pascoli di Prizzi, a mille metri di altitudine, con un tessuto urbano invariato nel tempo, Palazzo Adriano con le sue chiese e le tradizioni arabesh, Bivona, tappa fondamentale per la Santa che qui si fermò per un periodo e i devoti le dedicarono una chiesa.
I pascoli cedono il passo ai boschi, il sentiero in alcuni punti diventa più impegnativo, poi si arriva a Burgio, che sorprenderà i pellegrini con le sue attività artigianali.
I sentieri sono stati pensati per consentire ai visitatori la conoscenza approfondita delle località e degli abitanti e di vivere esperienze gastronomiche e culturali negli ambienti naturali più suggestivi dell’Isola.
Nella scelta delle soste le priorità sono state la presenza di luoghi in condizioni di naturalità, di strutture ricettive, la vicinanza di centri abitati e luoghi di culto. I numeri del turismo religioso sono in aumento e Itinerarium Rosaliae vuole essere un’immersione totale nella natura e un viaggio spirituale che culmina nei luoghi dove la Santa palermitana si rifugiò in una vita di contemplazione.
Il progetto «Itinerarium Rosaliae», prendendo spunto dalla rinascita dei percorsi religiosi in varie parti d’Europa divenuti mete turistiche, prova a costruire anche in Sicilia un percorso devozionale inteso come «fuga» dai centri urbani, dalla frenesia e dello stress per un’immersione purificante nella natura.