“La Sicilia è luogo più bello del mondo”, lo dicono Dolce & Gabbana
Gli eventi in corso in questi giorni nell’Agrigentino hanno richiesto tre anni di lavoro

“La Sicilia è uno dei luoghi più belli del mondo” e se lo dicono Dolce e Gabbana c’è da crederci. I due stilisti sono impegnati in questi giorni in una tre giorni di alta moda tra Palma di Montechiaro, Agrigento e Sciacca. E cresce l’attesa per il gran finale di questa sera del grande evento firmato Dolce e Gabbana.
“La Sicilia è il posto più bello del mondo, non si tratta solo della sfilata, ma di raccontare una storia, di portare l’immagine della Sicilia in giro per il mondo”, hanno detto i due stilisti nel corso di un’intervista.
“Noi portiamo qui quasi 400 persone, quello che vedranno qui lo racconteranno in tutto il mondo. E la cucina, in occasione dei nostri eventi, ovunque si svolgano in Italia, è sempre quella siciliana” ha detto Stefano Gabbana. Cin Sicilia non posso mai sbagliare – aggiunge il socio Domenico Dolce – perché nella mia terra per me diventa un fatto di vita o di morte.
Gli eventi in corso in questi giorni nell’Agrigentino hanno richiesto tre anni di lavoro. Il 4 luglio l’Alta gioielleria a Palma di Montechiaro, ieri sera l’Alta moda nella Valle dei Templi e questa sera l’Alta sartoria a Sciacca.
Gli ospiti internazionali arrivati in Sicilia alloggiano al Verdura Resort di Sciacca, decorato nello stile Dolce e Gabbana. Gli eventi della casa di moda rappresentano un’ottima vetrina internazionale per la Sicilia, che si conferma meta di eccellenza.
E la sfilata di moda di Dolce e Gabbana si è basata sull’amore. “Siamo qui per raccontare una storia d’amore”: Domenico Dolce e Stefano Gabbana sono arrivato nella Valle dei Templi di Agrigento, Patrimonio dell’Umanità protetto dall’Unesco, per presentare la loro collezione di Alta Moda autunno inverno 2019. E parlano d’amore.
“Il nostro mestiere ha ancora una missione ed è difendere la bellezza” . Domenico Dolce e Stefano Gabbana questa volta l’hanno difesa schierando 126 abiti uno più prezioso dell’altro perché ognuno raccoglie la parola di un discorso, quello che loro concludono così: “attraverso l’amore facciamo conoscere la nostra cultura» quella che è all’origine dell’italianità, cioè di quella cultura che oggi ci permette di «poter realizzare tutto quello che vogliamo”