Tutti lo conoscono come Ciccio Kayak, l’uomo che da oltre 20 anni pulisce i mari della costa settentrionale della provincia di Palermo. Come lui stesso dice sulle pagine di Facebook, in tutto questo tempo ha raccolto una quantità di rifiuti che potrebbe riempire un campo di calcio. Ma prima lo prendevano in giro, adesso è da tutti ammirato.
Francesco Tocco, di Terrasini, unisce la sua passione per il kayak ad un profondo spirito ambientalista. Ciccio Kayak ha 39 anni e sin da quando aveva 13 anni pulisce il mare da rifiuti di ogni genere. Adesso è un dipendente statale e nel tempo libero si dedica allo sport e alla pulizia del tratto di costa tra Punta Raisi e Balestrate. Un’attività che gli “costa” sei ore al giorno.
Francesco pesca di tutto, da sacchetti e bottiglie di plastica, lattine, pacchi di sigarette, reti da pesca abbandonate dai pescherecci dopo le battute notturne. In questi anni Francesco ha raccolto di tutto. Tutto rigorosamente trasportato a bordo della sua canoa e smaltito poi nei centri di raccolta dei paesi limitrofi.
L’uomo pubblica sulla propria pagina Facebook post con video e foto della spazzatura raccolta durante le sue missioni, evidenziando il degrado in cui molto spesso versa la zona costiera e suscitando l’indignazione del web nei confronti di chi inquina. Da allora riceve centinaia di post al giorno, da parte di gente comune, che gli chiede come collaborare a questa missione. Da qui è nata l’idea di mettere a disposizione i suoi dodici kayak gratuitamente, per far conoscere le bellezze naturalistiche della costa e contemporaneamente bonificare le zone inquinate del litorale . Da un paio di anni questa iniziativa coinvolge anche i turisti che arrivano in Sicilia per trascorrere le proprie vacanze.
“Si parla tanto di Plastic Free – dice -, di rifiuti zero e, quando più di 20 anni fa, ho iniziato a raccogliere spazzatura in mare, spiagge, insenature con il mio kayak, c’era chi pensava che fossi un pazzo. Adesso come sono giudicato? Sarei curioso di saperlo, se provo a fare un calcolo, ho raccolto tanta di quella spazzatura, da ricoprire un campo di calcio regolare”.