Ustica al top tra i mari italiani. L’unico riconoscimento come «Il mare più bello» della provincia di Palermo se lo aggiudica l’isola palermitana. Le «5 Vele» di Legambiente arrivano ancora a Ustica.
Insieme all’isola di Ustica, come ampiamente detto su Diretta Sicilia, si sono in classifica anche altre preziose località della Sicilia, tra cui il litorale trapanese nord, guidato da San Vito Lo Capo, Custonaci ed Erice, e le coste dell’isola di Pantelleria. E in Sicilia, come da molti anni a questa parte, il massimo riconoscimento in provincia di Palermo è raggiunto solo da Ustica.
Il litorale di Cefalù ottiene 2 vele su cinque da Legambiente. Il golfo di Castellamare, che riguarda anche la spiaggia di Balestrate, tre vele su cinque vele e la costa orientale palermitana, vale a dire Cinisi e Isola delle Femmine e Capaci, raggiunge due vele.
Trascorrere una vacanza a Ustica significa immergersi in un mare coloratissimo e incontaminato, all’insegna di sole, mare e natura. Sull’isola sono presenti hotel, appartamenti e ville, b&b, residence, ed agriturismi. È raggiungibile da Palermo tramite traghetti, aliscafi e, per i più facoltosi, in elicottero dall’aeroporto di Punta Raisi.
Intanto a Ustica si fa festa per celebrare la lenticchia. La prima riserva marina italiana, Ustica, celebra anche i tesori isolani di terra. Dal 26 giugno al 2 luglio si svolgerà la manifestazione gastronomica «Anticchia i Linticchia». Una iniziativa che mira a far scoprire il lato inedito di Ustica, famosa per il suo mare, ma che nasconde uno scrigno di prodotti figli di una lunghissima tradizione agricola, di cui la lenticchia presidio Slow Food rappresenta il fiore all’occhiello.
A piedi, catturando immagini della suggestiva fioritura, si potranno scoprire sentieri e siti archeologici. L’appuntamento, che prevede anche degustazioni, escursioni in barca, snorkeling e attività per i bambini, è realizzato dall’Associazione Turistica visitustica.it e dalla Condotta Slow Food Isole slow siciliane con la collaborazione del Comune di Ustica e del Museo civico archeologico.
Ustica venne colonizzata da contadini eoliani e ha avuto un’economia esclusivamente agricola fino all’avvento del turismo negli anni ’60, determinando un paesaggio rurale ancora ben evidente. Nonostante il passaggio a un economia turistica, «l’agricoltura – sottolinea Margherita Longo, proprietaria di un agriturismo con vigna associato a visitustica.it – non è mai stata abbandonata e sta rivivendo una nuova stagione grazie soprattutto al progetto della lenticchia di Ustica, presidio Slow Food, che ha favorito la rimessa in coltura di terreni abbandonati e il proseguimento generazionale delle attività di numerose aziende agricole».
Il legame con la tradizione e la necessità di adattarsi a un territorio ostico fatto di piccoli appezzamenti che non permette l’uso di sistemi estensivi, ha fatto si che l’agricoltura usticese rappresenti un esempio di pratiche sostenibili rispettose dell’ambiente e del paesaggio, permettendo di preservare uno scrigno di biodiversità costituito da numerosissime varietà tradizionali di frutta, ortaggi e legumi. La produzione agricola locale insieme al pescato sono gli ingredienti alla base della ristorazione usticese.