Stamattina la Dda ha arrestato Paolo Arata e il figlio, insieme al quello che è considerato il re del l’eolico, l’imprenditore alcamese Vito Nicastri, considerato uno dei finanziatori della latitanza del capo di Cosa Nostra Matteo Messina Denaro.
Ma nell’inchiesta compaiono anche i nomi di Salvatore Pampalone dirigente regionale della Commissione Via/Vas, il presidente della Commissione Alberto Fonte e Vincenzo Palizzolo, capo di Gabinetto dell’assessorato
regionale al Territorio. Lo riporta l’Ansa che chiarisce anche quali sono le accuse mosse nei confronti dei funzionari regionali.
I tre funzionari rispondono di abuso d’ufficio. Avrebbero fornito informazioni sullo stato della pratica degli Arata e di Nicastri, socio occulto del professore, pendente in assessorato, suggerendo le scorciatoie per evitare le lungaggini del provvedimento burocratico della Valutazione di Impatto Ambientale.
Arata era finito in carcere per gli affari con Vito Nicastri, il “re” dell’eolico ritenuto uomo vicino all’entourage del latitante Matteo Messina Denaro. Le indagini sono state coordinate dal procuratore aggiunto Paolo Guido e dal sostituto Gianluca De Leo. Questa mattina, gli investigatori hanno eseguito anche diversi sequestri di società che gestiscono impianti eolici.