Il reddito di cittadinanza doveva essere un salvagente per i siciliani meno abbienti, invece si sta trasformando l’occasione per tanti, che invece se la passano bene lavorando in nero, e facendo cassa con l’aiuto ideato dal governo giallo-verde.
E così proprio dall’Isola arrivano le denunce dei primi furbetti, pronti a prendere l’aiuto dello Stato anche se un’occupazione ce l’avevano già. Lavoratori in nero, salario in contanti e non tracciabile ma, grazie ai controlli serrati, stanno già iniziando a venire fuori i prime furbetti del reddito di cittadinanza. In un mese in Sicilia ne sono stato scoperti e privati della carta degli acquisti ben 26, di cui una decina nella sola provincia di Palermo. Sono i numeri forniti dal comandante del Nucleo Ispettorato del lavoro, il tenente colonnello Pierluigi Buonomo.
L’ultimo caso proprio ieri a Pioppo frazione di Monreale. Due uomini stavano montando un cancello di ferro in una villa. Nel corso dei controlli incrociati con la banca dati dell’Inps è emerso che l’uomo, 43 anni, era beneficiario del reddito di cittadinanza per un importo mensile di 780 euro. È stato denunciato e la carta acquisti sottoposta a sequestro. I primi ad aprire, battistrada in tutta Italia, la via delle truffe sul sussidio erano stati lo scorso 10 maggio due coniugi di un comune delle Madonie. In quel caso l’ispezione era avvenuta in un cantiere edile privato, dove erano stati individuati tra gli altri un lavoratore in nero, la cui moglie, nel mese di marzo, aveva presentato domanda per l’aiuto economico. Per fortuna, non ancora incassato.
Neppure 24 ore prima, giovedì, a perdere il benefit del reddito di cittadinanza era stata una coppia di Acqua dei Corsari. Il nucleo familiare percepiva oltre 1000 euro al mese, ma intanto il marito preparava dolci nel laboratorio di un bar. Ufficialmente sulla soglia dell’ indigenza, ma in realtà impiegato come pasticcere.
Anche per loro, niente più possibilità di usare la carta gialla ricaricabile. Anzi. Ora si trovano tutti sulle spalle una denuncia e un processo da affrontare. L’isola è la seconda regione d’Italia, dopo la Campania, per numero di persone che hanno diritto al sussidio e sono state distribuite già ben 110.000 card. Con la ricaricabile, possono essere acquistati alimentari, farmaci e parafarmaci, articoli tecnologici e si possono pagare bollette, affitti, rate di mutuo. Stop, invece, a beni di lusso, come gioielli o pellicce e armi. E per questo, qualcuno ha pensato bene di «scambiare» la card con denaro in contanti.
Un episodio sarebbe diventato l’emblema dell’affare. In un supermercato di Palermo, una signora che stava facendo la spesa e aveva il carrello pieno sarebbe stata avvicinata da una coppia che le ha proposto lo scambio. Loro si presentavano alle casse e pagavano pasta e detersivi con i soldi del reddito di cittadinanza e una volta fuori la signora glieli avrebbe restituiti cash. Ma a pochi metri una pattuglia in borghese aveva notato la scena ed era intervenuta. In un altro caso è stato scoperto un giovane che, malgrado i divieti, utilizzava la card delle Poste per giocare alle slot machine. I sogni son desideri…