Assaggiare le 200 birre sarà difficile ma la sfida è aperta. In via Maqueda, dai Quattro Canti a via Torino, dal 6 al 9 giugno ritorna Beer Bubbles. I birrifici artigianali sono addirittura trenta da tutta Italia, con chicche provenienti da tutto il mondo.
Ieri mattina, al fianco di Maurilio Cassata e Alessia Billitteri, organizzatori del festival, c’era Lorenzo Dabove – in arte Kuaska considerato il più grande esperto italiano – per tenere a battesimo la manifestazione, sostenuta dall’ARS e dall’assessorato regionale al Turismo. «Un festival che è costruito da ragazzi entusiasti – ha detto Kuaska – ma che sarà una vera e propria vetrina su un mondo in cui la Sicilia, pur partita in ritardo, sta seriamente eccellendo». Erano presenti l’assessore Sandro Pappalalardo, che ha ricordato che tappe del cosiddetto turismo «esperenziale», come queste, stanno ottenendo sempre più successo sui mercati esteri, soprattutto in Cina; il deputato 5Stelle e vice presidente dell’ARS, Giancarlo Cancellieri che ha sottolineato come la birra artigianale «potrebbe essere un volano per l’economia locale, come è già il vino per la Sicilia».
Duecento tipi di birra da gustare, spillati direttamente nel bicchiere ecofriendly/gadget che resterà come ricordo (costa 2 euro, ma è riutilizzabile ad ogni bevuta). Sull’asse di via Maqueda che guarda verso la Stazione saranno allestiti gli spazi dedicati ai birrifici e alcune postazioni food (anche qui, ci sarà l’imbarazzo nella scelta, perché si sa la birra va su tutto, come il sale …, ma quello che conta è l’abbinamento. Che può essere con la carne, un piatto thai o un’arancina), senza tralasciare le aree destinate ai concerti. I birrifici saranno dunque trenta: undici arrivano dalle tre punte della Sicilia, tre laziali e tre lombardi, due piemontesi e altrettanti umbri, uno ciascuno per Abruzzo, Molise e Toscana. Più gli stranieri. Eccoli: Alveria, Ballarak, Bruno Ribadi, Epica, Ingargiola, Malarazza, Vespri, Yblon, Baroni, Kottabos, Rock Brewery, La Casa di Cura, ‘A Magara, Foglie d’Erba, East Side, Jungle Juice, Pontino, Italiano, Lambrate, Manerba, La Fucina, Cane di Guerra, Croce di Malto, Chianti Brew Fighters, Perugia, San Biagio, Brew Dog, Orokei più uno spazio per i Beer firm (ovvero chi inventa una nuova ricetta di birra ma la fa realizzare tramite un birrificio) e per le birre in lattina da tutto il resto del mondo (ovvero le cans). Per i punti food, ecco invece Il Vecchio Carro, Oro dei Nebrodi, Antico Forno Valenti, Carni Requireez e Targia, Ape’nbar, Mignòn, Passami U’ Coppu, Unto, Sikulo, Francesco Lelio, Bracevia, Sciatu Mio, Zighini, Ho Bento, Siam Thai Food e Dainottis. L’ingresso al festival e ai concerti è libero. Si pagherà la birra consumata: 10 euro un litro, 2 euro 20cc e 4 euro 40cc.