Nel 2013 sparò a un rapinatore che stava per svaligiare la sua gioielleria, il prossimo giugno, alla veneranda età di 87 anni, dovrà comparire davanti al giudice per l’udienza preliminare che dovrà decidere la sussistenza dell’accusa di tentato omicidio. Accade a Partinico all’anziano imprenditore Francesco Cucchiara. Per lui è stata fissata l’udienza durante la quale la vittima, Mariano Parisi – già condannato in via definitiva per quel colpo ed attualmente in carcere – quasi certamente si costituirà parte civile e rinnoverà la sua richiesta di risarcimento da centomila euro. A riportare la vicenda è il Giornale di Sicilia.
Per l’uomo, che sparò al rapinatore il pm aveva chiesto l’archiviazione, ritenendo che l’anziano avesse agito per legittima difesa, ma il gip Fabrizio Molinari era stato di tutt’altro avviso ed aveva invece disposto l’imputazione coatta, dando dunque seguito alla querela presentata dal rapinatore, rimasto ferito da un colpo di pistola ad un polso durante la rapina.
Nel 2013 i rapinatori si presentarono in casa del gioielliere all’alba, travestiti da carabinieri e finanzieri e riuscirono a farsi aprire. Una volta dentro, si rivelarono per quello che erano. La moglie di Cucchiara, che all’epoca aveva 73 anni, venne spinta a terra e portata in un’altra stanza, il genero fu legato con delle fascette, mentre il gioielliere finse addirittura un malore. Intanto un altro rapinatore avrebbe puntato una pistola alla tempia della figlia di Cucchiara, intimandole di accompagnarlo nella gioielleria. Per raggiungere il negozio, come venne spiegato anche ai banditi, occorreva però uscire dall’abitazione e passare dalla strada. Ed è in questo momento che la banda si sarebbe allontanata. Proprio su questo punto si gioca tutto il processo.
Per la Procura, infatti, Cucchiara avrebbe preso dal comodino la pistola che deteneva regolarmente e, dal balcone, avrebbe sparato ai rapinatori, convinto che si stessero dirigendo nella gioielleria e non che stessero scappando.