di due siciliani
Domenico NuzzoPasquale Picone
Giuseppe Maniscalchi
Due neurobiologi dell’Istituto per la Ricerca e l’Innovazione Biomedica (IRIB) del CNR di Palermo, Domenico Nuzzo e Pasquale Picone, che da anni si occupano di analizzare i meccanismi molecolari legati al processo neurodegenerativo in relazione all’interazione tra diversi organi, hanno recentemente pubblicato un articolo su una nota rivista internazionale Neuroscience Research che fa parte della Società Giapponese di Neuroscienze (articolo: Potential neurological effects of severe COVID-19 infection, Neuroscience Research, 2020).
L’articolo riguarda gli effetti sul corpo umano e nel caso dei due ricercatori del Cnr di Palermo, istituto diretto dal dottor Andrea De Gaetano, lo studio si è soffermato sul cervello e quindi sui danni neurologici. La rivista apprezzando i risultati ipotizzati da questo studio ha deciso di dedicare la copertina a questo lavoro utilizzando l’immagine e lo schema proposto dai due ricercatori.
«Lo studio condotto analizza la letteratura scientifica recente – sottolineano Nuzzo e Picone- come i meccanismi che si attivano durante la risposta all’infezione da SARS-Cov-2 siano alla base degli effetti neurologici riscontrati in alcuni soggetti affetti da Covid19». In particolare in tale studio viene ipotizzato sia un meccanismo diretto, (che vede l’infezione del SARS-CoV-2 al cervello), che un effetto indiretto al cervello attraverso i danni ai polmoni. «È noto che alcuni virus possono entrare nel sistema nervoso centrale attraverso diversi percorsi – dicono Nuzzo e Picone – tuttavia l’esatto percorso attraverso il quale SARS-CoV-2 entra nel sistema nervoso centrale non è stato ancora identificato e diverse ipotesi sono state fatte che sono ancora oggetto di studio dalla comunità scientifica».
Inoltre viene ipotizzato un meccanismo indiretto dove gli effetti a livello polmonare quali l’ipossia, lo stress ossidativo e l’infiammazione determinino danni al cervello con i relativi effetti neurologici». Il lavoro pubblicato indica che sia necessario approfondire gli studi per analizzare in dettaglio, e non sottovalutare, i potenziali effetti neurologici sia a breve termine che a lungo termine indotti dal SARS-Cov-2. «Pertanto, se tali studi verranno confermati – dicono Nuzzo e Picone – si aprirebbe la possibilità di contrastare gli effetti del virus attraverso l’uso di terapie antivirali combinate con farmaci neuro-protettivi».
Non soltanto i polmoni sarebbero coinvolti nell’infezione da Covid19, ma da quello che hanno analizzato i due ricercatori del Cnr di Palermo si sta scoprendo che il Coronavirus può danneggiare altri organi come il cervello. Covid19 è definita una polmonite interstiziale, caratterizzata da un elevato processo infiammatorio, da questo ne deriva un’insufficienza respiratoria caratterizzata da un elevato processo infiammatorio e da una riduzione dell’ossigeno circolante. Con ogni probabilità, può avere origine una cascata di eventi in grado di compromettere la funzionalità di diversi organi. Ci vorrà sicuramente del tempo per confermarlo.
«Intanto tutto il Cnr non solo di Palermo – dicono Nuzzo e Picone – è impegnato in ricerche. Quello di Palermo continua ad approfondire le tematiche legate ai danni al cervello, ma anche ad altri disturbi come quelli del sonno e all’interno dello stesso nostro Istituto, con sede nella via Ugo La Malfa, altri ricercatori stanno approfondendo i danni causati principalmente ai polmoni». Domenico Nuzzo e Pasquale Picone hanno presentato un progetto di ricerca sugli effetti immunologici e antivirali degli estratti di semi di pompelmo. La ricerca sarà condotta insieme all’Istituto Superiore di Sanità e dell’Università degli Studi di Milano.
«L’obiettivo di tale ricerca – sostengono Domenico Nuzzo e Pasquale Picone – è ottenere evidenze sperimentali sull’attività antivirale di questi estratti per contrastare il coronavirus». E mentre la pandemia si allarga a macchia d’olio in tutto il mondo, ml’appello è quello di rispettare le regole, dettate dal governo italiano: come il distanziamento, mla mascherina nei luoghi chiusi, il divieto di assembramento, lavarsi spesso le mani per cercare di evitare il contagio di un virus subdolo e pericolossissimo.
(*gm*)